PICCOLE SCINTILLE NEL BUIO
Cosa succede quando, improvvisamente, lasciamo questo mondo, abbandonando i legami terreni, gli affanni, le gioie, i dolori, le speranze, gli amori di un'intera vita?
Si dice che, quando uno muore di morte improvvisa, i legami che ha col mondo dei vivi vengono tutti recisi di colpo, inaspettatamente. Ma sarà proprio così?
In fondo, chi ha espresso questo pensiero, su quali prove ha potuto contare per dimostrare quanto afferma?
Il racconto prende spunto proprio dalle riflessioni del protagonista che, nell'istante della sua morte, nel nulla ovattato che lo avvolge, comincia lentamente a prender coscienza di quel che gli sta accadendo.
Si dice che, quando uno muore di morte improvvisa, i legami che ha col mondo dei vivi vengono tutti recisi di colpo, inaspettatamente. Ma sarà proprio così?
In fondo, chi ha espresso questo pensiero, su quali prove ha potuto contare per dimostrare quanto afferma?
Il racconto prende spunto proprio dalle riflessioni del protagonista che, nell'istante della sua morte, nel nulla ovattato che lo avvolge, comincia lentamente a prender coscienza di quel che gli sta accadendo.
"Un’istante prima ero io…
L’istante successivo non c’ero più!
Tra il primo istante e l’altro non ho provato nulla se non l’improvvisa percezione della confusa trasparenza apparsa intorno a me.
Sono ancora vivo? Oppure sono morto?
Penso di essere morto perché non riesco a mettere a fuoco quel che mi circonda: ho la sensazione di muovermi in una sostanza densa, lattiginosa, a tratti compatta come una nebbia spessa che presenta contorni sfocati, margini di una scena imprecisi come gli orli sfilacciati di una tela grezza.
Si dice che, quando uno muore di morte improvvisa, i legami che ha col mondo dei vivi vengono tutti recisi di colpo, inaspettatamente. Ma forse non è vero... Del resto, chi ha espresso questa certezza l’ha mai provata? È mai ritornato dal mondo dei morti per raccontare l’esperienza del trapasso?
Si dice, anche, che la morte violenta lasci incompiute molte azioni là da dove si è venuti, dal mondo materiale che prima ci ha ospitati. E che queste azioni incompiute abbiano la forza di mantenere dei legami tra i due mondi, come gallerie comunicati tra l’essere e il non essere. Ma anche questa asserzione, da quale verità può essere confermata?
L’unica certezza che provo sulla mia pelle (sembra buffo dirlo dal momento che anch’io faccio parte di questa trasparenza inconsistente) è quella di un recesso, di una percezione improvvisa dovuta a una ‘non appartenenza’, di una tragica e inspiegabile privazione che mi induce a guardarmi attorno in cerca di punti fermi, di sicurezze che non provo più. O che non sento più..."
L’istante successivo non c’ero più!
Tra il primo istante e l’altro non ho provato nulla se non l’improvvisa percezione della confusa trasparenza apparsa intorno a me.
Sono ancora vivo? Oppure sono morto?
Penso di essere morto perché non riesco a mettere a fuoco quel che mi circonda: ho la sensazione di muovermi in una sostanza densa, lattiginosa, a tratti compatta come una nebbia spessa che presenta contorni sfocati, margini di una scena imprecisi come gli orli sfilacciati di una tela grezza.
Si dice che, quando uno muore di morte improvvisa, i legami che ha col mondo dei vivi vengono tutti recisi di colpo, inaspettatamente. Ma forse non è vero... Del resto, chi ha espresso questa certezza l’ha mai provata? È mai ritornato dal mondo dei morti per raccontare l’esperienza del trapasso?
Si dice, anche, che la morte violenta lasci incompiute molte azioni là da dove si è venuti, dal mondo materiale che prima ci ha ospitati. E che queste azioni incompiute abbiano la forza di mantenere dei legami tra i due mondi, come gallerie comunicati tra l’essere e il non essere. Ma anche questa asserzione, da quale verità può essere confermata?
L’unica certezza che provo sulla mia pelle (sembra buffo dirlo dal momento che anch’io faccio parte di questa trasparenza inconsistente) è quella di un recesso, di una percezione improvvisa dovuta a una ‘non appartenenza’, di una tragica e inspiegabile privazione che mi induce a guardarmi attorno in cerca di punti fermi, di sicurezze che non provo più. O che non sento più..."
Riconoscimenti conseguiti