Intorno a me nebbia. Un bianco lattiginoso dal chiarore innaturale, l’interno di un banco di nuvole con i filamenti coagulati che scivolano intorno a me avvolgendomi in un abbraccio spettarle. Nessun suono penetra questo ovattato silenzio, neanche il rumore delle mie parole che s’interrogano chiedendo a invisibili interlocutori una qualsiasi spiegazione razionale sulla natura del luogo, sul perché mi trovo qui e come ho fatto ad arrivarci. Ruoto su di me cercando di scorgere, attraverso questa bruma indistinta, una luce, un’ombra, un segno di un qualcosa su cui concentrare la mia attenzione, i mie pensieri, le mie domande. Non riesco neanche a vedermi i piedi, inghiottiti dalle spire biancastre di questo nulla che mi fa sentire minuscolo in un’immensità indistinta, personaggio grottesco e innaturale appoggiato al davanzale di una finestra che da sul niente...
Clicca qui sotto per scaricare il racconto completo